Ci sono anche pareri negativi sulla proposta del Wwf Sardegna, arrivata nei giorni scorsi, di istituire una sorta di Daspo ambientale nei confronti dei turisti incivili che depredano l'Isola.

"Così si fa razzismo geografico, ve la prendete con i continentali, ma i sardi fanno scempi tutto l’anno", dice qualcuno. E altri: "Vi occupate di queste 'inezie' e non vedete le travi dell’inquinamento industriale e del consumo del suolo".

Come spiega Carmelo Spada, delegato Wwf Sardegna, "i comportamenti scorretti vanno intanto sanzionati, che siano perpetrati da indigeni o continentali, perché pari sono, a prescindere dalla geografia di provenienza delle persone, etnia, o colore della pelle. E non si deve minimizzare: questi 'comportamenti predatori' non sono inezie".

In secondo luogo, prosegue, "ricordiamo che il Wwf invoca da anni la bonifica dei SIN (Siti di interesse nazionale, ndr) del Sulcis-Iglesiente-Guspinese e di Porto Torres, dei siti minerari dismessi e del bacino di veleni di Furtei. Il Wwf si è costituito parte civile in vari processi: Quirra, Eurallumina, Porto Torres etc. Ci siamo costituiti in procedimenti penali per bracconaggio e ci costituiremo in altri contro gli indigeni imputati di bracconaggio nel Gutturu Mannu. Il Wwf si batte per evitare che la Sardegna diventi il sito di stoccaggio delle scorie radioattive e l’inutile dorsale del metadonodotto, la speculazione finanziaria delle energie rinnovabili, il consumo del suolo, la cementificazione delle coste".

In sostanza, l'associazione chiede che sia applicato il principio per cui "chi inquina paga".

Ma ci sono anche altre storie, decisamente positive: "Nelle settimane scorse, in seguito ad una segnalazione di alcuni turisti che da decenni frequentano un campeggio nel comune di Palau, il Wwf ha scritto al sindaco della cittadina per chiedere gli opportuni accertamenti e provvedimenti. Secondo la segnalazione, nello stagno alle spalle della spiaggia delle Saline, splendida oasi naturalistica in cui transitano, vivono e si riproducono diverse specie di avifauna migratoria e stanziale, tra cui cavalieri d'Italia e fenicotteri, si sarebbero verificati episodi di disturbo con schiamazzi allo scopo di far alzare in volo gli uccelli per fotografarli".

Il Wwf ha quindi chiesto al sindaco di Palau di "verificare quanto descritto e, nel rispetto della normativa paesaggistica, l’installazione di cartelli che informino sull’importanza del rispetto della natura, delle relative sanzioni in caso di comportamenti illeciti e il posizionamento di capanni per consentire il birdwatching nel pieno rispetto delle specie animali".

"Stiamo dalla parte dei 'Cavalieri d'Italia - conclude Spada - e di quei turisti 'cavalieri dell’ambiente' che ritornano da decenni in Sardegna per ritrovare integro il nostro, che è anche loro, patrimonio naturale".

(Unioneonline/s.s.)

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