Nuova puntata nell'ambito della querelle sulla caccia nell'Isola: la Regione ha annunciato che si costituirà in giudizio per difendere la legittimità del calendario venatorio 2018/2019 che il Tar Sardegna ha sospeso accogliendo il ricorso di alcune associazioni ambientaliste limitatamente alla parte che riguarda la lepre sarda e la pernice sarda.

"La Regione - si legge in una nota - opererà per garantire il regolare esercizio dell'attività venatoria e per questa ragione ha chiesto al Tar di anticipare la data dell'udienza collegiale fissata per il prossimo 12 settembre (la data del 3 ottobre è stata anticipata, ndr)".

La posizione si basa sul fatto che il calendario faunistico sia stato approvato "con il voto favorevole di tutti i componenti, tranne le associazioni ambientaliste, nel rispetto delle normative europee, nazionali e regionali vigenti. La decisione del Comitato è adeguatamente supportata anche sul piano tecnico e scientifico".

Per la prima volta, negli ultimi dieci anni, la Giunta regionale "ha programmato e finanziato un piano biennale di monitoraggio della lepre e della pernice sarda su aree campione. L'ultimo monitoraggio disponibile fu programmato nel 2008 con le risorse stanziate nella finanziaria dello stesso anno. Lo studio recentemente consegnato alla Regione, effettuato grazie anche alla collaborazione dei cacciatori, ha consentito la stesura di una relazione scientifica i cui dati sono positivi".

Dal rapporto, stilato dall'Università di Sassari, "emerge un quadro numerico delle due specie sostanzialmente incoraggiante. Proprio alla luce di questo documento il Comitato faunistico regionale ha motivatamente deliberato le due mezze giornate di caccia alla lepre e alla pernice nel rispetto del generale principio di tutela e precauzione".

(Unioneonline/s.s.-l.f.)

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