Scende in campo il Comitato di cittadini nato nelle scorse settimane in difesa dell'ospedale e dei servizi sanitari dell'Alto Oristanese. Il timore è che si registri un nuovo stop per l'attività del laboratorio analisi del Delogu.

In una nota il comitato denuncia: "La grande preoccupazione per la situazione di difficoltà e disagio creata nell'utenza ospedaliera in seguito al moltiplicarsi ormai giornaliero di disservizi che da tempo si registrano in tutti i reparti e maggiormente nel Laboratorio di Analisi, Radiologia e Punto di Primo intervento, con una reale constatazione, più che sensazione, di un processo di depotenziamento progressivo della struttura ospedaliera".

Quindi sottolinea: "Nei prossimi giorni potrebbe essere, ad esempio, di nuovo interrotta l' attività del Laboratorio di analisi, considerato il periodo di ferie dell'unico medico attualmente in servizio sui tre previsti. Compete, ovviamente, al direttore della ASSL responsabile per territorio il dovere e l'onere di garantire la regolare continuità del servizio, la cui interruzione non potrà non essere segnalata nei modi di legge alla competente autorità giudiziaria".

Del Comitato fanno parte, per ora, una quindicina di persone di Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Sedilo, Tadasuni, ma è aperto a chiunque voglia entrare. Il 29 agosto la prima riunione e ora per il 12 settembre, alle 19 a Casa Badalotti, è fissato un nuovo incontro. "È gradita e sollecitata, in particolare, la presenza di quanti conoscono bene la materia e possono aiutare il Comitato ad assumere un ruolo direttamente operativo. L'invito è rivolto, in particolare, a tutti gli abitanti del Guilcier, Barigadu, Montiferru e Marghine, che storicamente fanno riferimento all'ospedale Delogu di Ghilarza", spiegano dal Comitato.

E ricordano le ragioni del perché è nato: "Rivendicare il diritto di tutte le aree marginalizzate ad avere servizi sanitari decentrati e di rete che ne aiutino la possibilità e la volontà di sviluppo e di progresso, difendere con forza la priorità del pubblico interesse, in una fase caratterizzata da scelte che sembrano, invece, orientate a favorire il potenziamento della sanità privata a scapito di quella pubblica, promuovere azioni di verifica, controllo e denuncia, con una visione collaborativa e propositiva indirizzata all'intero quadro della sanità territoriale".

Quindi la richiesta alla direzione della ASSL di Oristano di "garantire nella fase di transizione la regolare continuità dei servizi in essere".

Negativo il giudizio espresso dal Comitato sulla riforma della rete ospedaliera approvata dal Consiglio regionale. "Marginalizza ulteriormente i territori più poveri della nostra Isola, aumentando le condizioni di esclusione e di disagio delle rispettive popolazioni -precisano dal Comitato -. E promuove un vero e proprio trasferimento di potenzialità di servizi, funzioni e personale dal pubblico al privato, favorito quest'ultimo anche in termini evidenti di localizzazione e di facilità di accesso".

Il comitato assicura che vigilerà sull'ospedale e sui servizi sanitari del relativo ambito territoriale. Quindi il sollecito al Presidente del locale Distretto Sanitario con l'invito "a dare disponibilità di partecipazione ai propri lavori costituendo personalmente il naturale e indispensabile filo di collegamento con le Amministrazioni locali".
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