"Bisogna smettere di inseguire le emergenze e programmare gli interventi per evitare che accadano eventi come il crollo del ponte"

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in Commissione Ambiente di Camera e Senato ha riferito sulla vicenda del viadotto Morandi crollato a Genova lo scorso 14 agosto (43 vittime),

"Questa tragedia poteva essere evitata. Non è una casualità", ha continuato l'esponente del governo Conte, "nel 2016 i 'signori delle autostrade' hanno fatturato quasi 7 miliardi. Per manutenzione si sono spesi appena 646 milioni".

Di questi sette miliardi, ha sottolineato Toninelli, "5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali".

Danilo Toninelli
Danilo Toninelli
Danilo Toninelli

"Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all'anno prima", ha spiegato ancora il titolare del dicastero.

"Sul fronte degli investimenti autostradali i dati a disposizione evidenziano, nel corso degli anni, una progressiva riduzione di spesa, la quale è passata da un importo medio di 2 miliardi degli anni 2000 a 950 milioni del 2017", ha riportato ancora il ministro, che ha espresso anche un parere sui pedaggi.

"Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni Novanta. Pertanto, le tariffe avrebbero quanto meno potuto essere drasticamente ridotte", ha aggiunto.

Infine, a proposito dei contratti firmati con Autostrade, ha dichiarato: "Tutte le convenzioni uniche sottoscritte nel periodo 2007-2008 sono state approvate per legge sotto i governi di centrosinistra e centrodestra di quegli anni. Questa procedura ha di fatto escluso la valutazione da parte degli Uffici amministrativi preposti all'epoca ovvero Anas, Mit e Mef. Quindi sullo stato attuale delle Convenzioni, essendo state escluse le amministrazioni, la responsabilità è unicamente politica".

AUTOSTRADE PUBBLICA IL TESTO DELLA CONVENZIONE - Poco ore prima dell'intervento Toninelli, Autostrade ha deciso di rendere pubblico, postandolo sul proprio sito web, il testo della Convenzione in essere con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stipulata nel 2008, "per rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema".

"La gran parte di questi documenti era stata già pubblicata sul sito web del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 2 febbraio 2018 - spiega una nota dell'azienda - mentre la totalità dei documenti stessi era stata già resa disponibile nella scorsa legislatura (maggio 2017) ai membri della

Commissione Lavori Pubblici del Senato per consultazione''.

"È importante sottolineare - prosegue Autostrade - che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento".

IPOTESI AZIENDA PUBBLICA - La strategia dell'esecutivo, almeno per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, è già stata anticipata dal vicepremier Luigi DI Maio, che ha annunciato che della ricostruzione del nuovo ponte dovrà occuparsene una "azienda di Stato" perché "deve essere il pubblico a controllare la qualità dell'opera".

E resta in auge anche l'opzione di una ri-nazionalizzazione, perché "l'alternativa - ha proseguito Di Maio - è ridarle a Benetton e sono sicuro che nessuno nel governo voglia ridare ai Benetton le autostrade", "visto come si sono comportati, che stavano a festeggiare mentre noi stavamo estraendo i morti dalle macerie".

In poche parole: Autostrade "al massimo ci metterà i soldi".

L'INCHIESTA - Nell'attesa che si muova la politica, prosegue l'inchiesta della magistratura.

"L'ho già detto e lo ripeto: noi non abbiamo fretta. Se mi dicono che c'è un rischio per l'incolumità pubblica allora d'accordo, non fermerò né ostacolerò in alcun modo i lavori per l'abbattimento del ponte, altrimenti si vedrà, si valuterà ogni passaggio con l'aiuto dei nostri consulenti", ha dichiarato il procuratore di Genova Francesco Cozzi.

Aggiungendo: "Realizzare un ponte per far passare immediatamente i veicoli non è una priorità. Per me, per noi, in questo momento quello che prevale è salvaguardare l'acquisizione delle prove. Abbiamo continui confronti su questo argomento con i nostri consulenti".

Cozzi ha anche precisato che se verrà disposto l'abbattimento chiederà "che venga fatto in modo da consentire di salvaguardare le possibili fonti di prova".

(Unioneonline/l.f.)
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