Un percorso difficile, pericoloso, senza via di fuga: così viene descritto dalle guide ambientali riconosciute il tratto tra le gole del Parco del Pollino, dove è avvenuta la tragedia della piena del torrente Raganello che ha spazzato via un gruppo di escursionisti.

Tredici chilometri che neppure gli esperti percorrono e dove non vi conducono gruppi di escursionisti.

"Ogni volta che piove, l'alveo del fiume si modifica. Questo noi lo sappiamo bene e per questo non ci avventuriamo in queste gole - ha spiegato Domenico Gioia, coordinatore delle guide ambientali escursionistiche della Calabria, che si trova a Civita per seguire le operazioni di soccorso - ai turisti le facciamo vedere dall'alto, o solo nella parte iniziale del percorso, per fargli vedere il ponte del diavolo".

In più vi era l'allerta meteo "e la prima cosa che fa una guida professionista, prima ancora di bere il caffè, è controllare il meteo e rinunciare ad escursioni che possono presentare dei pericoli", aggiunge Gioia.

Le persone che sono state travolte e che sono rimaste bloccate all'interno delle gole a causa della piena del torrente Raganello, "erano 'autonome', oppure al seguito di guide non riconosciute né dal parco né dall'Aigae", sottolinea la guida.

(Unioneonline/s.a.)
© Riproduzione riservata