Il governo italiano ha contattato quello maltese per partecipare all'accordo per la redistribuzione delle persone a bordo della Aquarius.

A renderlo noto è il governo della Valletta in una nota, aggiungendo che le 141 persone a bordo della nave umanitaria e altre 60 recuperate in mare nella zona Sar di Malta saranno "redistribuite ad altri Paesi membri in una dimostrazione di concreta solidarietà europea".

I Paesi partecipanti all'intesa sono quindi Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna.

Ieri pomeriggio la nave umanitaria è arrivata in porto a Malta. L'imbarcazione è stata costretta a restare per oltre quattro giorni in mare, dopo che sia la Valletta sia Roma le avevano negato il permesso di attraccare nei loro porti.

La situazione si è sbloccata martedì, quando finalmente è stata raggiunta un'intesa. Un sollievo per le ong SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere, che hanno però insistito sulla necessità di una soluzione europea chiara, sostenibile e di lungo periodo alla questione dei salvataggi in mare.

L'Unhcr si è unita all'appello e l'alto commissario Filippo Grandi ha definito "sbagliato, pericoloso e immorale tenere le navi di soccorso a vagare nel Mediterraneo".

I NUMERI - I migranti arrivati sulle coste europee nei primi mesi del 2018 sono calati del 43% rispetto al 2017, in Italia dell'81%, secondo l'agenzia Frontex.

Mentre "gli arrivi" diminuiscono, sottolinea però l'Unhcr, sulla rotta centrale del Mediterraneo il tasso di morte è triplicato: da un morto ogni 43 persone del 2017 si è passati a uno ogni 17 persone quest'anno.

(Unioneonline/D)

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