Il cardinale Ricardo Ezzati, ricoverato per controlli cardiaci all'Ospedale dell’Università cattolica di Santiago del Cile, avrebbe dovuto presentarsi all'interrogatorio fissato dal procuratore cileno Emiliano Arias il prossimo 21 agosto, nell'ambito dell’inchiesta sui casi di pedofilia per cui si era autodenunciato il suo stretto collaboratore Oscar Muñoz.

La notizia del ricovero potrebbe riaccendere le polemiche sulla vicenda e sull'accusa mossa al porporato di aver occultato per anni gli abusi sessuali commessi da esponenti del clero cileno.

Dal canto suo, Ezzati aveva replicato alle accuse dicendo di non aver mai "nascosto o ostacolato la giustizia", ribadendo anzi il proprio impegno "per le vittime, nella ricerca della verità e del rispetto per la giustizia civile".

La procura cilena indaga da anni sugli abusi sessuali del clero e la vicenda ha ormai superato i confini del Paese, provocando l'intervento di Papa Francesco e scatenando proteste della società civile, soprattutto dopo che l'ex cancelliere dell'arcidiocesi di Santiago, padre Oscar Muñoz Toledo, si è autodenunciato ed è stato arrestato con l'accusa di aver violentato almeno 7 minorenni.

Un fenomeno, quello degli abusi sessuali del clero in Cile, che sta via via assumendo proporzioni spaventose, secondo quanto è emerso dal report della Procura nazionale sugli abusi dagli anni '60 a oggi, con centinaia di casi denunciati e ripetute operazioni di omissione e occultamento operate da parte della Chiesa nazionale.

Tra questi, ultimo in ordine di tempo, anche quello relativo all'organizzazione Familia della diocesi di Rancagua, dove si sarebbero consumati sistematicamente episodi di pedofilia, per i quali l'arcivescovo locale Alejandro Goic aveva a suo tempo informato lo stesso Ezzati e aveva rimosso 15 preti.

(Unioneonline/b.m.)

© Riproduzione riservata