"Abbiamo depositato ieri la proposta di legge della maggioranza, sarà parlamentare, in cui spingeremo per il metodo della raccomandazione che é quello che noi prediligiamo da un punto di vista politico, nel quale prevederemo delle misure flessibili di obbligo sui territori, e quindi anche nelle regioni e nei comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche".

Lo ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, ospite della trasmissione Omnibus su La7, rispondendo a una domanda sull'intenzione annunciata da alcune Regioni di voler impugnare davanti alla Consulta l'emendamento sui vaccini inserito nel decreto Milleproroghe, una volta approvato definitivamente, che prevede il rinvio di un anno scolastico dell'obbligo vaccinale per i bambini che frequentano il nido e l'asilo.

La dichiarazione arriva all'indomani della presa di posizione delegazione dell'Associazione nazionale presidi, che ha fatto sapere che negli istituti scolastici continueranno a far applicare la legge Lorenzin (e non la circolare Grillo), che prevede che per frequentare la scuola occorra un certificato della Asl che testimoni che il minore si è sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie.

Critiche a cui l'esponente del governo Conte ha risposto: "Mi sembra una polemica surreale e un atto politico contro di me che non c'entro niente. Ormai ho le spalle larghe e sono abituata. L'autocertificazione è stata usata per tutto il 2017 e la presa di posizione di ieri dei presidi non la capisco, visto che la circolare è di un mese fa, il 5 luglio. Tra l'altro non esiste una circolare Grillo ma è stata fatta insieme al ministro Bussetti".

"Noi abbiamo semplicemente deciso - ha aggiunto Grillo - di continuare ad usare lo strumento dell'autocertificazione nel 2018 anche perché il ministro Lorenzin non ha fatto l'anagrafe nazionale. Autocertificazione significa certificare il vero e non il falso altrimenti sono previsti 6 mesi di carcere. Lo strumento dell'autocertificazione è stato usato per tutto il 2017, non capisco questa presa di posizione di ieri. Lo useremo anche per il 2018 perché Lorenzin non ha istituito l'Anagrafe vaccinale nazionale e non volevamo caricare il cittadino di un onere ulteriore costringendolo a fornire tutta la documentazione".

(Unioneonline/F)

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