Gli Usa hanno deciso di imporre sanzioni contro Mosca, ritenuta responsabile per l'uso dell'agente nervino novichok in territorio britannico, a Salisbury, per l'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal e della figlia Yulia lo scorso marzo.

Lo ha annunciato la portavoce del dipartimento di Stato Heather Nauert, affermando che le sanzioni entreranno in vigore il prossimo 22 agosto.

Gli Stati Uniti hanno stabilito che "il governo della Federazione Russa ha usato armi chimiche o biologiche in violazione delle legge internazionale", ha detto la portavoce citando la legge del 1991 sulle armi chimiche e biologiche.

Accuse lanciate in precedenza anche dal primo ministro britannico Theresa May. Mosca ha sempre negato ogni responsabilità nella vicenda.

Secondo quanto riporta il "Washington Post", le sanzioni entreranno in vigore in due tappe e potrebbero avere un impatto significativo sul commercio tra le due potenze.

La prima parte riguarderebbe il divieto di licenze per esportare alcuni beni in Russia e alcuni finanziamenti.

Se entro 90 giorni Mosca non dimostrerà di aver smesso di utilizzare armi chimiche e biologiche e non accetterà ispezioni dell'Onu, gli Stati Uniti si riservano di imporre una seconda tranche di sanzioni.

In questo caso verrà imposto il divieto di esportare in Russia beni considerati sensibili dal punto di vista della sicurezza nazionale, come apparecchiature e componenti elettronici o attrezzature per l'aeronautica.

LA REAZIONE DI MOSCA - "Riteniamo categoricamente inaccettabile legare le nuove sanzioni americane, che noi riteniamo, come prima, illegali, al caso Salisbury", ha fatto sapere il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov

Ribadendo l'estraneità di Mosca nel caso Skripal, Peskov ha definito "illegali" le nuove sanzioni annunciate dagli Usa.

"(Unioneonline/F)

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