Ancora in fiamme la polemica all'interno del Movimento 5 Stelle sul tema vaccini. Ad accendere la miccia, stavolta, è un post pubblicato su Facebook da Davide Barillari, consigliere M5S in Regione Lazio e primo firmatario della proposta di legge sui vaccini al centro delle polemiche delle scorse settimane.

"La politica viene prima della scienza. I politici - scrive il pentastellato - devono ascoltare la scienza, collaborare, non farsi ordinare dalla scienza cosa è giusto e cosa è sbagliato, accettando le parole della scienza mainstream come dogmi religiosi. Perché la scienza deve essere democratica, e quindi deve ascoltare tutti... compresi ricercatori e scienziati che, con dati alla mano, contestano il dogma ufficiale".

"Quando si è deciso che la scienza fosse più importante della politica? Chi l'ha deciso e perché? A questo siamo arrivati. Visto che i politici sono tutti ignoranti, allora mettiamo medici e scienziati a scrivere le leggi, piuttosto che fargli perdere tempo a fare ricerche, ad analizzare dati e numeri, e ad occuparsi di curare i loro malati. Cosi finalmente avremo leggi che obbligheranno davvero 'il gregge' a trattamenti sanitari decisi dai medici", incalza Barillari.

"Gli scienziati dello stampo di Burioni, cioè legati a doppio filo sia alle multinazionali del farmaco che ai partiti del passato bocciati alle urne dagli italiani, sono davvero convinti di detenere l'unica verità possibile, eterna ed inconfutabile; e sono davvero convinti che la politica si debba inchinare supinamente a loro", attacca il consigliere grillino.

I vertici pentastellati hanno immediatamente espresso il loro no a tali affermazioni. "Il Movimento 5 Stelle - si legge in una nota postata sul Blog delle Stelle - prende totalmente le distanze dalle dichiarazioni del consigliere regionale del Lazio Davide Barillari. La linea del Movimento sui vaccini è quella messa nero su bianco nel contratto di governo votato dagli iscritti e portata avanti del ministro della salute Giulia Grillo".

(Unioneonline/D)

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