Scrive alla redazione di Unionesarda.it per dare la sua versione su quanto accaduto a Porto Pollo, a Palau, dove un nostro lettore ha raccontato di essere stato aggredito a colpi di manganello in un parcheggio: si tratta dell'addetto all'area sosta, che ricostruisce la vicenda avvenuta il 25 luglio scorso.

Massimo C., si legge nella nota, "che non è invalido ma sventolava un tesserino di invalido", "è entrato nel parcheggio gestito dalla mia società chiedendo se ci fossero spazi gratuiti riservati ai diversamente abili. Cortesemente ho risposto che gli spazi gratuiti erano esauriti e restavano solo quelli a pagamento".

Il conducente, quindi, "ha ritirato il biglietto d'ingresso e ha parcheggiato negli stalli blu".

Intorno alle 19.30, Massimo C. si è presentato per ritirare la macchina "lamentando che avesse subito dei danni e chiedendo se ci fossero telecamere puntate sulla zona di stallo per individuare l'eventuale responsabile. Dispiaciuto, ho comunicato che le telecamere non coprivano quella zona".

L'automobilista allora è risalito nell'abitacolo e si è incolonnato verso l'uscita "senza provvedere al pagamento e dietro mio invito a provvedere in tale senso è sceso dall'auto inveendo contro di me e minacciandomi che se non avessi alzato la sbarra mi avrebbe preso a schiaffi".

L'addetto, prosegue la ricostruzione, è rientrato nella sua postazione, "seguito dal signor Massimo il quale sempre più in stato di agitazione sbatteva ripetutamente e violentemente la porta del gabbiotto causandomi una ferita al braccio certificata dalla Guardia medica".

"Di conseguenza - aggiunge - arrabbiato e allo stesso tempo spaventavo, gli ho vibrato un colpo per tenerlo lontano, considerata la mole". Poi "è intervenuto il mio personale per far defluire il traffico in uscita, bloccato dall'auto".

"Io, per evitare ulteriori disguidi, ho alzato la sbarra e invitato il soggetto ad andare via, ma lui ha continuato a minacciare la mia persona fino all'arrivo dei carabinieri. Solo allora il signore si è calmato e ha fornito la propria versione dei fatti".

L'episodio, conclude l'addetto, "ha contorni differenti da quelli descritti dal signor Massimo, "un turista dissimile dalle centinaia (per fortuna) che incontro ogni giorno sul posto di lavoro".

(Unioneonline/s.s.)

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