Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Franco Furriolu, sindaco di Esporlatu, in risposta a quella inviata alla redazione da Paolo Nieddu, capogruppo dell'Opposizione in Comune e relativa ai fatti accaduti in occasione della manifestazione "Asino day".

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"Gentile redazione,

chiedo cortesemente un po' di spazio per doverose precisazioni. Rimettiamo le cose a posto.

Mi trovo, mio malgrado, a dover per l'ennesima volta intervenire perché la mia posizione amministrativa mi impone di difendere tutte quelle persone perbene che abitano nel mio paese e che sono, certamente, la stragrande maggioranza.

Non posso infatti lasciare andare parole in libertà che hanno raggiunto l'apice nel commento alla festa denominata "Asino day" da parte del capogruppo di minoranza in consiglio comunale ad Esporlatu.

Alcune precisazioni e considerazioni: l'iniziativa, promossa da membri della maggioranza con in testa il vice-sindaco Gianni Canu, vedeva tra gli invitati presenti consiglieri regionali, sindaci e amministratori di vari paesi, rappresentanti regionali e provinciali delle forze dell'ordine e numerosi amici comuni che costituivano un gruppo di circa centoventi persone.

Mi chiedo: il cospargere di creolina, la notte precedente, i banchi utilizzati per la festa aveva un intento offensivo rivolto a chi? Io credo all'immagine complessiva del nostro paese; con lo scopo, non tanto nascosto, di mettere in cattiva luce gli organizzatori. Non certo l'intera amministrazione comunale; dal momento che il gruppo di minoranza non ha avuto nessun ruolo nella vicenda.

Il capogruppo di "opposizione" (opposizione a chi?), come loro si definiscono, ritiene che la nostra condotta amministrativa non sia conforme alle norme di legge, ha tutto il diritto di portare le questioni nelle sedi che ritiene più opportune; così da far emergere la verità dei fatti.

Forse talvolta non si ha la cognizione della responsabilità derivante dal proprio incarico nel proferire fatti ed argomenti di cui non si è totalmente a conoscenza. Non si può infatti recepire la sola versione di una parte della popolazione ma si dovrebbe avere la sensibilità di ascoltare il sentimento generale dell'intera comunità.

Comprendo bene quanto sia difficile pretendere qualcosa da un consigliere che non vive la nostra stessa quotidianità per la costante assenza personale dal nostro paese così come da tante riunioni di consiglio comunale, dove è stato eletto. Lo sforzo (impossibile) del capogruppo di "minoranza" (come dice la legge) è un'arrampicata su specchi cosparsi di sciolina e serve solo a rafforzare un certo malcontento che serpeggia tra i nostro concittadini, che di tutto avrebbero bisogno ma non di alimentare tensioni latenti.

Tutto perché? Non riesco a trovare altra ragione se non quella di poter contare su di un pugno di voti per le future elezioni comunali. Ma, a quale prezzo? Il prezzo di dover, eventualmente, amministrare con persone che imporranno costantemente condizioni di basso profilo a cui si dovrà sottostare per poter, non amministrare ma, semplicemente, tenere il "posto". Come potrebbe essere ipotizzabile una qualche idea di crescita del nostro paese con in campo tali atteggiamenti ricattatori?

Per la mia personale concezione sociale credo non ci sia cosa peggiore dell'approfittare delle debolezze umane per un effimero tornaconto personale. Diventa ancor più deleterio quando ciò viene espresso da persone che ricoprono cariche istituzionali. L'impegno del capogruppo di "minoranza" dovrebbe essere invece rivolto ad aiutare le persone bisognose ed in difficoltà (non mi riferisco all'aspetto economico) nel tentativo di ricondurle nella giusta direzione. Ne trarrà giovamento l'intera comunità. Se poi, detto capogruppo, desidera approfondire la conoscenza del sottoscritto e del signor Gianni Canu può senz'altro consultare i rispettivi "curriculum vitae" e, se la coscienza lo assiste, confrontarli con quelli di coloro che lui asseconda nel vano tentativo di offrire loro protezione e tutela.

La "maggioranza" in consiglio comunale è quotidianamente impegnata a far crescere il proprio paese mettendo in campo molteplici iniziative, anche in compartecipazione con alcune associazioni incentivate sia all'atto della loro creazione che alla loro regolare funzione sociale (nonostante la reiterata assenza di un esiguo gruppo di paesani). Alla luce di quanto esposto mi chiedo: chi è che vuol mettere in cattiva luce la nostra comunità? Le persone oneste e leali hanno una risposta sicura.

Si asserisce inoltre che i fatti successi in paese da due anni a questa parte siano addebitabili alla sfera privata piuttosto che a quella amministrativa. Quasi come se non appaia alquanto significativa la coincidenza di tanti episodi accaduti dal 6 giugno 2016 (giorno del nostro insediamento in consiglio comunale) ad oggi: tappi e griglie di tombini asportati nottetempo ed alcuni non più rinvenuti; illuminazione pubblica che viene interrotta di notte; sacchetti di immondizia rilasciati artificiosamente in vari punti del centro abitato e in varie aree di rispetto del nostro territorio; passaggio di cavalli nel centro abitato senza la dovuta autorizzazione comunale con conseguente denuncia da parte dei carabinieri; tentativo di incendio dell'auto del sottoscritto; l'incendio dell'auto del vice-sindaco Canu Gianni e la distruzione della sua casa di campagna; ecc. ecc.; fino all'ultimo episodio della creolina.

Può bastare per far capire che il tutto non può essere riconducibile alla sola sfera privata e che i tempi coincidono, guarda caso, con il nostro periodo amministrativo? Ma, in fondo, ciò che è nell'interesse di questa maggioranza è quello di portare a conoscenza dell'intera cittadinanza il proprio impegno amministrativo.

Ecco perché nel prossimo mese di dicembre, quindi a metà legislatura, comunicheremo formalmente, tutte le cose realizzate e la programmazione futura. Così come fatto fino a oggi, alla luce del sole, senza secondi fini o interessi personali. Ma tutto nell'interesse pubblico dei nostri concittadini".

Franco Furriolu - Sindaco di Esporlatu

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