Una donna di Anagni (Frosinone) è morta questa mattina per un choc anafilattico causato dalla puntura di un insetto nel giardino di casa.

Portata con mezzi privati al presidio sanitario di Anagni, è morta poco dopo.

E subito è scattata la polemica, con il sindaco del paese, Daniele Natalia, che ha attaccato frontalmente il governatore del Lazio Zingaretti.

Quello di Anagni infatti, che era un ospedale con pronto soccorso, è stato derubricato a presidio sanitario, che non ha i mezzi necessari per intervenire in casi del genere: "È guerra aperta. Caro Zingaretti, chiunque si opporrà alla riapertura del pronto soccorso è un nemico mio e di tutti gli anagnini: l'ospedale non è politica, l'ospedale è vita o morte".

Dal canto suo la Asl di Frosinone, nell'esprimere "cordoglio e vicinanza" alla famiglia, ha voluto fare una importante precisazione.

"La paziente - si legge nella nota diramata dalla Asl - è stata portata con mezzi privati al Presidio sanitario di Anagni. Abbiamo il dovere di dire a gran voce, per il bene dei cittadini stessi, che la sfortunata paziente non andava condotta lì ma al più vicino pronto soccorso e cioè al Polo ospedalieri Frosinone-Alatri, che dista solo pochi chilometri. Inoltre in questi casi è sempre opportuno chiamare il 118".

"Ciò non toglie - specifica la Asl - che la paziente, giunta in choc anafilattico avanzato, nel Presidio è stata prontamente assistita da un anestesista che ha praticato le cure previste in casi del genere".

Poi la conclusione, con una stoccata a chi parla impropriamente di "ospedale di Anagni". "Chi dice che ad Anagni c'è un ospedale con pronto soccorso e con tutte le prestazioni di emergenza e urgenza non solo non dice la verità, ma finisce per fuorviare la percezione e la consapevolezza dei cittadini, con il rischio che episodi così spiacevoli e dolorosi si possano purtroppo ripetere".

(Unioneonline/L)
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