Dopo l'incontro con Putin, che ha scatenato una bufera di polemiche contro Donald Trump accusato di essere stato troppo compiacente nei confronti del presidente russo, arriva la marcia indietro del tycoon.

"Intendevo dire il contrario. Mi sono espresso male", così il presidente Usa ha messo una pezza alle sue affermazioni che hanno scatenato il malumore di Washington.

"Le ingerenze dei russi nelle elezioni ci sono state. Mi fido dei nostri servizi segreti", ha sottolineato cambiando la sua precedente versione.

Il presidente, in una dichiarazione dalla Casa Bianca, ha fatto appello a un "errore di pronuncia durante la conferenza stampa a Helsinki".

Ha poi detto che queste interferenze "non hanno avuto alcun impatto, nessuna collusione con la sua campagna elettorale".

Intanto ieri è venuto allo scoperto che i consiglieri gli avevano consegnato un dossier di circa cento pagine, per contrastare Putin sugli attacchi digitali lanciati allo scopo di interferire con le elezioni americane.

Trump ha però deciso di ignorare il documento.

(Unioneonline/s.a.)

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