"Vedremo". Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, ha gelato così il presidente della Regione sarda, che chiedeva sponda al Governo sugli aerei ma anche sul metano. Non che Francesco Pigliaru sia rimasto sorpreso.

Il Movimento Cinque Stelle - a Cagliari come a Roma - va da tempo ripetendo che la metanizzazione dell'Isola "è un progetto obsoleto". Non ci siamo riusciti con Prodi, D'Alema e Berlusconi a far scorrere il gas naturale sotto un metro di terra sarda. Abbiamo solo perso tempo e denaro con la via algerina del Galsi.

Poi è arrivato Renzi. È riuscito a far sopravvivere l'Ilva di Taranto, ma non ha avuto la capacità (e il tempo) di far sistemare a Eni scavi e condotte per portare il gas naturale nelle nostre case. Ha portato soldi (?) a palate, il Governo Renzi, il 29 luglio di due anni fa a Sassari (ricordate la firma del Patto per la Sardegna?), anche per il metano. Il progetto è persino confluito nella “Strategia energetica nazionale”, al punto che Pigliaru arrivò a dire che "la prospettiva del metano non è mai stata così concreta". Era il 2 marzo 2018. Due giorni dopo lo choc delle urne.

"Il metano? Vedremo", dice ora Toninelli, ministro a 5 stelle. Il fatto è che non riesce a spiegarci l'alternativa, ovvero come taglieranno la nostra bolletta energetica. Michele Carrus della Cgil ha provato a chiederlo a gran voce. Nessuno, lassù, risponde.
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