Un'ex assistente di un medico di base e un'amministratrice di un centro diagnostico sono finite ai domiciliari a Napoli per truffa ai danni di ente pubblico, appropriazione indebita e falso.

Le due indagate ottenevano indebiti rimborsi di prestazioni sanitarie in realtà mai effettuate.

In particolare l'ex assistente sottraeva numerose ricette "in bianco" dallo studio del medico di base per cui lavorava, le compilava, le sottoscriveva e le corredava di pareri (falsi) di specialisti per poi inviarle all'Asl al fine di ottenere il rimborso di una prestazione mai eseguita.

Gli esami "fantasma" inoltre erano scelti tra quelli più costosi, e agli ignari pazienti risultavano essere stati effettuate delicate e approfondite indagini molecolari.

Sono 80mila euro - e parliamo solo della parte accertata - i rimborsi ottenuti illecitamente.

Alla titolare del centro diagnostico sono stati sequestrati beni per 80mila euro, ed è stata avviata la procedura per la sospensione della convenzione con Sistema Sanitario Nazionale, in virtù della quale il laboratorio operava e accedeva ai rimborsi.

(Unioneonline/L)
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