L'amministrazione comunale di Macomer, con una apposita delibera, i giorni scorsi ha rinnovato per altri tre anni le concessioni a venti coltivatori delle aree coltivabili ai piedi del monte di Sant'Antonio, per la lavorazione dei cosiddetti orti sociali, istituiti tre anni fa. Un pezzo di terrà è stato assegnato anche a chi chi vive nella difficoltà sociale.

Oltre al tornaconto economico, produrre ortaggi di qualità, diventa una importante pratica riabilitativa, oltre essere un modo originale di fare aggregazione e socialità. Anche gli ospiti del Serd, del presidio sanitario di Nuraghe Ruiu, sono stati inseriti in questo progetto, assieme ad altre associazioni e un gruppo di pensionati. Tre ettari di terreno, in un'area vicina agli spazi riservati alle strutture fieristiche del bestiame, ai piedi del monte di Sant'Antonio.

Un'iniziativa importante, sopratutto dal punto di vista sociale, che oltre rendere fertili quei terreni, grazie anche alla guida tecnica delle agenzie Agris, Laore e Forestas, che hanno accettato la collaborazione richiesta dal Comune.

"Orgogliosi di questo progetto- dice il vice sindaco Rossana Ledda, promotrice del progetto- col Comune che si occupa del benessere della persona, attraverso questa iniziativa. Coinvolgere il Serd in questa grande opera, ci è sembrata una cosa nobile, dove c'è stata la risposta di chi vive questa esperienza. Ringraziamo l'Assl per la disponibilità, ma ringraziamo l'Agris, Laore e Forestas, che hanno messo a disposizione del progetto le proprie competenze".
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