Choc in Libia, nella città di Sabrata, dove Mohammed IShtiwi, noto come Al-Kubba, comandante della "Brigata di combattimento Al-Aruba" rimasta fedele all'ex rais Muammar Gheddafi, ha ucciso - bollendoli vivi nell'acqua - tre fratelli.

Il Libya Observer ha confermato che l'uomo ha rapito le vittime - tre fratelli della famiglia Abu-Ighith - ferme a un incrocio a Sabrata e le ha portate nella città di Ajaylat, un'ottantina di chilometri a ovest di Tripoli.

Qui i tre fratelli sono stati abusati e torturati, poi - ancora vivi - sono stati messi in un pentolone di acqua bollente dove sono morti tra atroci sofferenze.

Ci sono immagini e video terrificanti pubblicati sui social media che mostrano il modo brutale in cui le vittime sono state uccise.

I corpi delle vittime sono stati ritrovati a pochi chilometri dal luogo dell'efferato delitto.

Le ragioni di questo crimine sono tuttora ignote.

Al-Kubba, seppur ricercato per altri crimini, si era guadagnato le lodi dell'Ifor (le forze speciali che hanno combattuto l'Isis) perché con un altro gruppo armato salafita aveva battagliato al loro fianco contro i terroristi dello Stato Islamico.

(Unioneonline/L)
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