I macellai francesi ora hanno paura dei vegani. Non tutti ovviamente, quelli più facinorosi e intransigenti.

Nell'ultimo periodo non si contano più gli atti di vandalismo messi a segno contro le macellerie in Francia: vetrine rotte, danneggiamenti di ogni genere ai negozi, lanci di pietre e di vernice rossa che simboleggia l'uccisione degli animali. Per non parlare di una ultras vegana che ha esultato su Facebook per l'uccisione di un macellaio nell'attentato terroristico di Trebes (la donna è stata condannata a sette mesi per apologia del terrorismo).

"Lasciateci lavorare in pace", chiedono i macellai d'oltralpe che ormai hanno paura ad esporre salsicce, costate e filetti in vetrina.

Il problema è talmente sentito che la Confederazione che conta oltre 18mila tra macellai salumieri, tramite il presidente Jean Francois Guihard, ha scritto una lettera al ministro dell'Interno Gerard Collomb: "Siamo profondamente scioccati che una parte della popolazione voglia imporre il suo stile di vita e la sua ideologia alla maggioranza", si legge nella missiva.

I macellai arrivano a definire i continui attacchi, "che colpiscono tutta la filiera", come una vera e propria "forma di terrorismo".

Si parla inoltre di un clima molto peggiorato negli ultimi mesi: "Nell'aprile scorso sette macellerie di Lilla sono state attaccate, i vandali hanno spaccato le vetrine e imbrattato i muri di sangue finto

Eppure la Francia è uno dei Paesi con le minori percentuali di gente che non mangia carne, appena il 2%. In Italia, ad esempio, secondo i dati Eurispes 2018, il 6,2% del campione intervistato si è dichiarato vegetariano.

Pochi ma agguerriti, i vegani d'Oltralpe, come segnala lo stesso Guilhard: "Si tratta di una tribù in forte crescita, prevalentemente di sesso femminile ed età media tra i 25 e i 34 anni. Organizzano manifestazioni esibendo cartelli raccapriccianti con immagini di animali squartati e agonizzanti, versano sangue sui marciapiedi". "Un incubo", insomma.

I macellai dunque, stanchi delle continue "violenze fisiche, verbali e morali", di "minacce e intimidazioni", chiedono la protezione della polizia.

E pare che al ministero dell'Interno abbiano preso la cosa sul serio: Collomb ha assicurato che sarà trovata al più presto una soluzione.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata