La procura regionale della Corte dei Conti della Lombardia ha disposto sequestri per oltre 30 milioni nell'ambito dell'inchiesta sulla fondazione Maugeri che vede coinvolto Roberto Formigoni.

Per l'ex governatore lombardo è stata azionata la tutela cautelare per almeno 5 milioni di euro, denaro che si va ad aggiungere ai 6,6 milioni di euro che Formigoni - a cui è stata inflitta una pena di 6 anni e due mesi di carcere - è stato condannato a pagare in sede penale: la Corte dei Conti ha deciso di sequestrargli anche i vitalizi e il trattamento pensionistico.

I magistrati contabili hanno valutato il danno erariale del "sodalizio criminoso" che avrebbe agito tra il 1998 e il 2010 in oltre 73 milioni di euro, cifra da cui è stato detratto il risarcimento di 14 milioni già corrisposto dalla Fondazione Maugeri.

Per Umberto Maugeri e Costantino Passerino il sequestro è di 4 milioni, per il presunto intermediario Pierangelo Daccò 10, così come per Antonio Simone.

"Non ho mai posseduto e non posseggo questa cifra, la Corte dei Conti non può sequestrarmi nulla perché non ho nulla", ha dichiarato Formigoni. "Si tende a far credere che io possegga un tesoretto da 5 milioni che non ho".

Il seuqestro è scattato perché l'ex governatore non avrebbe corrisposto la provvisionale di tre milioni alla Regione Lombardia: "E questo è vero, non ho versato i tre milioni perché non li ho mai avuti io tre milioni. Tutto quello che avevo mi è stato già sequestrato".

Riguardo alla decisione di sequestrare vitalizi e trattamento pensionistico, invece: "Se capisco bene vuol dire che da ora in poi non percepirò più la mia pensione (ai vitalizi ho rinunciato da tempo). E dunque, dato che vivo di sola pensione, se mi venisse tolta vivrò d'aria. Ne guadagnerà certamente la mia linea".

(Unioneonline/L)

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