L'ombra di un sabotatore alla Tesla di Palo Alto, California, la casa che produce auto elettriche fondata dal miliardario Elon Musk.

È stato proprio l'amministratore delegato a inviare una mail ai dipendenti, in seguito a un incendio che ha colpito la linea di produzione.

Nella sua missiva Musk ha parlato esplicitamente di "sabotaggi vasti e dannosi", attuati, tra l'altro, con modifiche al codice per il sistema operativo della società, con nomi utente falsi con "l'esportazione di grandi quantità di dati Tesla altamente sensibili a terzi sconosciuti".

Il tutto, dice Musk, sarebbe stato orchestrato da un dipendente che "voleva una promozione che non ha ottenuto" e che ha trovato facilmente interlocutori all'esterno perché, aggiunge il ceo "ci sono molte organizzazioni che vogliono Tesla".

Musk ha parlato anche dell'incendio, definendolo "uno strano incidente difficile da spiegare".

"Potrebbe - ha spiegato - essere solo un evento casuale, ma, come ha detto, Andy Grove, 'Solo i paranoici sopravvivono'''.

Insomma, nuovi grattacapi per l'azienda automobilistica californiana che sta attualmente affrontando problemi nella produzione della sua vettura Model 3. La berlina è la chiave degli sforzi della società per generare entrate necessarie a rimborsare e spingere lo sviluppo di altri veicoli elettrici. Ma l'obiettivo dichiarato di riuscire a produrne cinquemila modelli a settimana appare ancora lontano.

(Unioneonline/l.f.)
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