Detto fatto. Pechino aveva promesso una replica immediata ai dazi per 50 miliardi di dollari decisi da Donald Trump sul made in China, e la "rappresaglia" è subito arrivata.

Le autorità cinesi hanno deciso dazi del 25% su 659 prodotti Usa, per un valore - guarda caso - di 50 miliardi. Prima entreranno in vigore, dal 6 luglio, quelli su prodotti agricoli, ittici e automobili per un valore di 34 miliardi. Gli altri, per un valore di 16 miliardi, entreranno in vigore successivamente.

Finisce dunque la tregua commerciale tra Washington e Pechino: "Non vogliamo una guerra commerciale ma dobbiamo salvaguardare i nostri interessi", ha spiegato il ministero del Commercio cinese in una nota.

Ma chi sta scatenando una guerra commerciale globale è proprio Donald Trump, che nei giorni scorsi ha approvato i dazi su alluminio e acciaio per i Paesi Ue, il Canada e il Messico, e ne minaccia altri sulle auto europee che fanno tremare Angela Merkel.

E quella tra Usa e Cina potrebbe diventare un'escalation che non si ferma qui: la Casa Bianca, forse prevedendo la risposta di Pechino, aveva già fatto sapere che avrebbe imposto ulteriori dazi aggiuntivi in caso di misure di ritorsione da parte del governo cinese.

(Unioneonline/L)

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