Calik non è più in pericolo di vita, ma ci vorrà del tempo prima che possa riprendersi completamente. Dall'Ospedale didattico veterinario dell'Università di Sassari arrivano buone notizie sul cane chiuso in un sacco, lanciato da un ponte e salvato da un pescatore.

"Lo abbiamo operato, stabilizzando una brutta frattura, e sta facendo progressi", racconta Maria Lucia Manunta, direttrice dell'ospedale di via Vienna.

"Ora riesce a fare piccoli passi con le zampe posteriori che prima dell'intervento chirurgico erano completamente paralizzate".

Il pastore maremmano di 28 chili, che non ha ancora un anno di età, è stato trasportato immediatamente nelle strutture ospedaliere del Dipartimento di medicina veterinaria dell'Università di Sassari.

"Per noi questi interventi sono all'ordine del giorno - continua Manunta - Ogni anno accogliamo circa 150 cani. Dal 2010, ne abbiamo trattato 900".

Oltre ad aiutare nelle cure, gli studenti universitari svolgono un ruolo importante per gli sforzi fatti per far adottare i quattrozampe sfortunati.

"In questo caso però non c'è stato bisogno del passaparola perché il giorno dopo l'incidente è arrivata immediata una richiesta di adozione", ha aggiunto la direttrice.

Avendo subito un trauma maxillofacciale, con lesioni al globo oculare, Calik (che ha preso il nome dello stagno vicino a cui è stato salvato) ha avuto bisogno fin dall'inizio di antibiotici e analgesici, e dovrà continuare la terapia, rimanendo all'interno dell'ospedale per almeno altri 20 giorni.

"Era molto spaventato quando è arrivato. Per prima cosa abbiamo dovuto conquistare la sua fiducia", racconta la direttrice dell'Ospedale.

Probabilmente ha subito più volte delle violenze.

(Unioneonline/F)

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