"Opportunista", "perbenista", "buonista". Sono questi alcuni epiteti (quelli più soft) lanciati da centinaia di utenti sul profilo del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, "reo" di aver lanciato sul suo profilo Facebook un appello al governo per l'accoglienza della nave Aquarius con a bordo oltre 600 migranti, rimasta senza un punto d'approdo dopo la chiusura dei porti disposta dai ministri Salvini e Toninelli.

Un post dove il primo cittadino ha anche criticato la scelta della linea dura, senza mezzi termini.

"Nel Mediterraneo c’è una nave con 629 persone a bordo. Non possiamo lasciare 11 bambini, 7 donne incinte e 123 minori in balia della disperazione", ha scritto su Facebook. Aggiungendo: "C'è un senso, un principio, un sentimento che le politiche hanno il dovere di anteporre: l’umanità. Il rischio è che esseri umani e bambini paghino le conseguenze più pesanti di scelte irrazionali, scellerate e demagogiche".

Dopo la pubblicazione, però, oltre alle reazioni critiche ma civili, oltre ai post di condivisione della linea dell'accoglienza, sul profilo di Zedda si è riversata anche una pioggia di insulti.

E, per contro, sono arrivate, nei commenti al post e non solo, anche numerose le voci a difesa del sindaco e di condanna della raffica di offese.

La Cgil Sarda, ad esempio, ha diramato una nota, dove si legge: "Esprimiamo piena solidarietà al sindaco Zedda rispetto agli indecenti attacchi che ha subito sui social per il suo doveroso richiamo al governo al senso del dovere - di aprire l'accesso ai nostri porti e disporre quanto urge per il primo soccorso umanitario ai profughi".

(Unioneonline/l.f.)

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