Ci sono dei verbali falsificati e nuove incongruenze al processo bis sulla morte di Stefano Cucchi, il 31enne deceduto all'ospedale Pertini il 22 ottobre del 2009, sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti.

Nel procedimento sono imputati cinque carabinieri della stazione Appia di Roma accusati a vario titolo di omicidio preterintenzionale, falso e calunnia.

È stata ascoltata la testimonianza di Gabriele Aristodemo, in servizio alla stazione Appia all'epoca dei fatti e presente, insieme ad altri colleghi, al momento dell'arresto e la successiva perquisizione di Stefano Cucchi.

La prima anomalia emerge dal verbale della perquisizione a cui partecipano, così come all'arresto, anche i tre carabinieri successivamente accusati di omicidio preterintenzionale per aver picchiato il giovane.

Nella copia acquisita nel 2009 non c'è la firma dell’arrestato ma nello stesso documento, acquisito dalla magistratura nel 2015, compare la dicitura "si rifiuta".

Anche sul verbale di arresto manca la firma di Cucchi. Oggi Aristodemo ha spiegato la stranezza dicendo che "è normale perché è un atto nostro".

Lo stesso militare però, già ascoltato in aula nel luglio 2015 disse che all'epoca Cucchi si rifiutò di firmarlo. "Mi sbagliai, mi ero

confuso", ha ammesso oggi Aristodemo incalzato dal pm Giovanni Musarò.

Dalle parole di Aristodemo emergono le preoccupazioni dei colleghi che cercavano di concordare le varie versioni da tenere davanti agli inquirenti.

Il militare ha infatti detto in aula che durante la perquisizione domiciliare, Cucchi era seduto sul divano ed era calmo.

Il particolare non è di poco conto se si incrocia la testimonianza di Aristodemo con una telefonata intercettata nel 2015 tra lo stesso e Raffaele D’Alessandro.

È D’Alessandro a contattare Aristodemo per dirgli che Cucchi cominciò a dare testate contro il muro e che per calmarlo dovettero ammanettarlo.

"Quello che disse D’Alessandro non era vero, perché c’ero anche io lì", ha ammesso il militare.

Inoltre lo stesso Aristodemo avrebbe cambiato versione anche sulla condizione fisica di Cucchi.

Nel 2015, infatti, il militare disse: "Cucchi in caserma non aveva segni", successivamente invece il carabiniere ha detto: "Era un po' rosso sotto gli occhi".

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(Unioneonline/F)

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