Il settimanale tedesco Der Spiegel torna ad occuparsi dell'Italia, e sul sito compare un durissimo attacco nei confronti del nostro Paese, definito senza mezzi termini "scroccone".

"L'Italia non è una nazione povera", scrive nel suo articolo il giornalista Jan Fleischhauer, commentando i programmi del nascente governo gialloverde.

Ma il suo non è solo un attacco all'esecutivo che sta formando Giuseppe Conte con Salvini e Di Maio, nel mirino c'è anche il governatore della Bce Mario Draghi: "Come si può definire uno Stato che prima chiede qualcosa per farsi finanziare il suo proverbiale 'dolce far niente' e poi minaccia se deve rientrare dal debito? Scroccone".

E non solo, Der Spiegel rincara: "Scrocconi aggressivi". Perché "i mendicanti almeno dicono grazie, quando si dà loro qualcosa".

"Siamo al ricatto", prosegue l'articolo, in cui si afferma che "rispetto alla questione italiana quella greca è una bazzecola".

Perché "se gli italiani decidono di non voler assolvere ai loro pagamenti, per l'euro è la fine e la Germania perderà tutti i soldi impegnati per salvarlo".

Poi si passa a Mario Draghi, è lui secondo i tedeschi ad aver fornito "l'arma che l'Italia punta contro i suoi vicini".

Era Draghi che "ridicolizzava i timori tedeschi mentre svalutava le loro assicurazioni sulla vita e i loro risparmi". Con il suo "whatever it takes", quando - nel momento peggiore della crisi - parlava di salvataggio dell'euro a "qualunque costo", in realtà "faceva riferimento a Roma i cui titoli di Stato, per un valore di 390 miliardi, sono ora in mano alla Bce che salva l'Italia dall'insolvenza".

L'editoriale si chiude così: "Io non ho nulla contro persone che vivono al di sopra delle loro possibilità. Per me l'Italia può continuare a praticare l'evasione fiscale come sport nazionale. Ma trovo incomprensibile che si vogliano addossare i costi delle proprie decisioni politiche ad altri che della politica hanno un'altra concezione".

(Unioneonline/L)
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