Si chiama Koku Istambulova, vive in un villaggio ceceno e, sulla soglia dei 129 anni, è la persona più anziana al mondo.

È stato il governo russo a scovarla e mostrare il documento della Cassa pensione, secondo cui la donna è nata il 1 giugno 1889.

Aveva 27 anni quando Nicola II, l'ultimo zar di Russia, ha abdicato. Ne aveva 55 quando la Seconda guerra mondiale è finita, 102 quando c'è stato il crollo dell'Unione Sovietica.

Accusata di collaborazionismo con i nazisti, fu deportata in Siberia come tutti i ceceni durante la Seconda guerra mondiale.

Intervista dalla stampa russa, la donna - che ancora cammina e mangia da sola, ha solo problemi di vista - ha dichiarato che questa lunga vita "non è affatto un dono di Dio, ma una punizione per me".

E ancora: "Non ho avuto un solo giorno felice nella mia vita. Sono stanca, ho sempre e solo lavorato sodo, una vita a zappare la terra".

Un volto scavato dalla fatica, e dalle tante brutte esperienze che hanno costellato la sua lunga esistenza: ha perso diversi bambini, tra cui un figlio di sei anni, è passata per diverse guerre, dalla guerra civile russa alla seconda guerra mondiale, oltre a due guerre cecene.

Tutti i documenti della donna sono stati persi durante la seconda guerra cecena, dal 1999 al 2009. Manca un certificato di nascita e per questo ufficialmente la donna più anziana al mondo non è lei, ma una giapponese nata il 2 maggio del 1901. L'unico documento che si ha a disposizione della Istambulova è quello della Cassa pensione della federazione russa.

E quando le si chiede come abbia fatto a vivere così a lungo, lei allarga le braccia: "Nulla. Ci sono persone che fanno sport, mangiano qualcosa di speciale o si tengono in forma, ma io non ho fatto nulla. Era volontà di Dio".

(Unioneonline/L)
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