"Spari ingiustificati".

Ha definito così l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani la reazione di Israele contro i palestinesi che, a Gaza, hanno dato vita a una veemente contestazione in occasione dell'apertura dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, con la benedizione d'Israele.

Negli scontri innescatisi con l'esercito dello Stato ebraico nella Striscia si sono registrate oltre 60 vittime tra i palestinesi, oltre a migliaia di feriti.

Un vero e proprio bagno di sangue, in seguito al quale l'alto commissariato Onu ha chiesto "moderazione". Aggiungendo: "Il tentativo di avvicinarsi o attraversare o danneggiare la barriera che delimita il territorio di Gaza non rappresenta una minaccia per la vita, non costituisce un rischio di lesioni gravi e non è un motivo sufficiente per l'uso di munizioni vere", ha detto il portavoce Rupert Colville, durante una conferenza stampa a Ginevra.

Sottolineando come "ancora una volta sembrano essere state ignorate" le regole sull'uso

della forza in base al diritto internazionale.

Intanto, l'accaduto infiamma la comunità internazionale.

La Turchia ha deciso di espellere l'ambasciatore israeliano e il presidente Recep Taiyyp Erdogan ha accusato senza mezzi termini il governo Netanyahu di avere "le mani sporche di sangue".

Per tutta risposta, Israele ha a sua volta cacciato il capo della delegazione diplomatica di Ankara da Gerusalemme.

Dal canto proprio, gli Usa, per voce dell'ambasciatrice al Palazzo di Vetro Nikky Haley, difendono lo Stato ebraico.

"Nessun paese - ha detto Haley - agirebbe con moderazione maggiore rispetto a Israele. Chi afferma che la

violenza a Gaza sia legata alla sede dell'ambasciata americana si sbaglia di grosso".

Nel frattempo, Germania e Belgio hanno sollecitato l'apertura di un'inchiesta per chiarire le responsabilità di quanto accaduto a Gaza in queste ore, mentre da più parti si leva accorato l'appello, a Israele e anche ad Hamas, a evitare ogni passo che possa portare alla guerra.

La Lega Araba, inoltre, ha chiesto alla Corte penale internazionale dell'Aia di occuparsi delle violenze e la Procura della Cpi ha assicurato che "adotterà tutte le misure appropriate" dopo aver seguito in modo attento gli sviluppi sul terreno e ogni possibile crimine" che potrebbe essere perseguito dalla propria giurisdizione.

(Unioneonline/l.f.)

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