Ha tentato di disfarsi di un'enorme quantità di rifiuti speciali e pericolosi depositati nel suo capannone avvalendosi dell'aiuto di due cittadini rom.

Un imprenditore, N.A., 43enne di Porto Torres titolare di una rivendita di materiale edilizio, è stato denunciato insieme ai due nomadi con l'accusa di abbandono dei rifiuti nocivi per la salute, che ha tentato di smaltire secondo una procedura illegale.

Doveva vendere il proprio magazzino utilizzato per lo stoccaggio di prodotti utilizzati nell'edilizia, liberandolo di numerosi fusti di vernici, pitture e solventi ormai inutilizzabili divenuti pericolosi, e per risparmiare sullo smaltimento ha pensato bene di rivolgersi ai due rom.

Un'operazione che, se svolta nel rispetto delle norme del Testo unico ambientale, affidando il lavoro a una ditta specializzata, avrebbe richiesto una spesa di oltre 20mila euro. Invece per soli mille euro i due cittadini rom hanno accettato di portarsi via una parte dei fusti, poi depositati all'interno della propria baracca nel campo rom di Ponti Pizzinnu e altro materiale abbandonato all'esterno dell'abitazione, un'area già inquinata da immondizia e sacchi di spazzatura di vario tipo.

Le indagini dei carabinieri della compagnia di Porto Torres al comando di Romolo Mastrolia e dei militari del Nucleo operativo ecologico hanno permesso di individuare i responsabili e sequestrare tutti i fusti e altro materiale edilizio.
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