L'affaire degli escrementi spalmati sui muri di casa Kyenge si arricchisce di un altro capitolo.

Questa volta, a scriverlo, non è né l'europarlamentare Pd ed ex ministro dell'Integrazione, né il reo confesso spalmatore, ma il marito della Kyenge.

"Cécile poteva contare fino a 5 prima di parlare, a volte è meglio stare zitti".

Intervenuto a Radio 24, Domenico Grispino ha contraddetto la moglie sulla versione che trova nel razzismo la spiegazione del gesto.

Anzi, gli escrementi che hanno imbrattato casa loro, conferma lui, sono stati opera di un loro vicino di casa, con cui erano sorti dei battibecchi (alla faccia del comunicato rilasciato sulla vicenda dalla europarlamentare che parlava di "buon rapporto che intratteniamo con i nostri vicini" e "a memoria non abbiamo ricordo di liti"): "So bene chi è perché in un'occasione, dopo che ero uscito col cane, ero stato preso a maleparole non porto nessuno in tribunale, ma ha esagerato. Sarà capitato due volte che non ho visto i 'pezzetti' perché Zibi è stitico e rialzandosi, forse, ha sporcato", ha aggiunto Grispino.

Insomma, caso chiuso. Almeno per il momento.

(Unioneonline/DC)

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