Fatti passare come articoli "Made in Italy" ma in realtà si trattava di prodotti realizzati in Cina e in India: la scoperta è stata fatta dalla Guardia di finanza di Torino.

In un deposito di Settimo Torinese, gestito da un italiano e situato in un noto centro commerciale all'ingrosso, i militari hanno sequestrato oltre 200mila capi di abbigliamento. Sugli imballaggi era segnata come origine l'Italia e comparivano anche bandiere tricolori. Tutto falso.

Ma non è stato l'unico problema riscontrato nel corso dei controlli, sono emerse infatti anche numerose carenze dal punto di vista della sicurezza del lavoro.

Gran parte delle uscite di sicurezza del magazzino erano bloccate da materiale accatastato davanti, che ne impediva quindi l'uso, e diversi apparati anticendio erano inaccessibili.

Nel corso delle indagini, le Fiamme gialle torinesi sono arrivate anche in Lombardia dove, nelle due sedi di una stessa azienda, sono stati sequestrati altri 5 milioni di articoli di abbigliamento e biancheria intima etichettata falsamente come "Made in Italy", il valore ammonta a oltre 10 milioni di euro.

Due gli imprenditori denunciati per frode in commercio e false indicazioni di origine della merce.

(Unioneonline/s.s.)
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