Paese in lutto per la tragica fine di Francesco Masia, il 34enne di Uri, morto a Barcellona martedì sera in ospedale, in circostanze misteriose.

Il giovane è deceduto pochi giorni dopo una rissa che lo vedeva coinvolto. Ora la magistratura spagnola dovrà appurare se la sua morte è dovuta alle lesioni provocate nel pestaggio o se si tratta invece di cause naturali.

L'autopsia verrà eseguita a breve. Intanto la sorella Giusy e il marito sono partiti ieri in Spagna per il triste rito del riconoscimento.

Il paese si è stretto intorno al dolore della famiglia. "Ho saputo della morte di Francesco per telefono, mentre benedivo le case - ha spiegato il parroco di Uri, don Gianni Nieddu -. Non ci sono parole, ma vorrei che la mamma e la sorella sentissero l'affetto, la vicinanza e la solidarietà di tutto il paese" .

Anche il sindaco Lucia Cirroni è rimasta scioccata dalla notizia. "Proclamerò il lutto cittadino nel giorno del funerale, per dare modo a tutti di restare vicino alla famiglia. La notizia ha addolorato l'intero paese, soprattutto i giovani, vista l'età di Francesco".

Il 34enne lo ricordano tutti come un ragazzo dal buon cuore. Era uno sportivo, aveva praticato il nuoto a livello agonistico. A Uri, paese di tremila anime, conoscono bene la famiglia Masia, anche perché il padre di Francesco, Stefano Masia, nella via principale gestiva il bar "Peppone". Uomo simpatico e sempre allegro, raccontano i compaesani, che purtroppo è scomparso un paio di anni fa a causa di una malattia. Ora il bar viene mandato avanti dalla figlia ed è un punto di ritrovo per i giovani.

Caterina Fiori

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LA TRAGEDIA:

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