"Di Sardegna non ho parlato e non conosco le località incluse nella mappa. La valutazione è stata tecnica e non politica".

Una risposta interlocutoria, quella del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a un utente sardo che gli chiedeva: "Ministro, sia schietto e sincero, come sempre: il governo pensa davvero alla Sardegna come unico sito di stoccaggio delle scorie nucleari?".

Entro la prossima settimana infatti il ministro firmerà il decreto sulla Cnapi (la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee), primo passo verso l'individuazione del sito per il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Tra queste arre verranno selezionati alcuni siti in cui svolgere indagini più approfondite, quindi si arriverà alla scelta definitiva.

La Cnapi sarà pubblicata, conferma inoltre il ministro: "La pubblicazione della mappa non è atto discrezionale del governo ma il termine di un lungo processo tecnico: c'è stato un enorme ritardo, pubblicarla è un atto dovuto di responsabilità e trasparenza".

Calenda inoltre, rispondendo a chi critica la decisione di fare un decreto a fine legislatura su questo tema, sottolinea: "Ma stiamo scherzando! Non dovremmo dar seguito a un atto dovuto sollecitato più volte da Parlamento e Ue su una materia così delicata per opportunismo politico? Tutti i Paesi europei gestiscono i loro rifiuti radioattivi. Noi siamo più furbi? Glielo spieghi tu che devono tenersi i nostri a tempo indefinito?".

BASILICATA - Intanto il governatore della Basilicata - altra regione che teme di essere scelta come sito per il deposito unico - Marcello Pittella (Pd) mette le mani avanti: "Comunico sin d'ora la netta e non negoziabile contrarietà della Regione qualora dovesse essere la Basilicata individuata tra i possibili siti, come già avvenuto in passato. Saremo pronti in quel caso a una seconda Scanzano".

(Unioneonline/L)

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