Una criptovaluta per aggirare le sanzioni dell'Occidente, quanto annunciato nelle scorse settimane dal presidente venezuelano Nicolas Maduro è diventato realtà.

Si chiama Petro, una moneta digitale garantita dal petrolio: Maduro ha messo cento milioni di petro-token, per un valore totale che secondo le stime di Caracas dovrebbe aggirarsi intorno ai sei miliardi di euro.

Un petro vale quanto un barile di greggio, pari a circa 60 dollari, ma l'operazione desta polemiche e dubbi.

Intanto c'è la questione greggio: il petrolio a garanzia della criptovaluta non è stato ancora estratto, e ad estrarlo sarà una joint venture, dunque non è nella piena disponibilità di Caracas.

E poi c'è la questione Usa, con il tesoro americano che ha già messo in chiaro come qualsiasi acquisto di petro verrà considerato una violazione delle sanzioni.

Maduro tuttavia predica ottimismo: "Abbiamo già raggiunto offerte e trattative per oltre un miliardo di dollari in appena due giorni di prevendita", ha detto, specificando che le offerte d'acquisto arrivate sono per il 36% in dollari, 15% in euro e 49% in altre valute virtuali come i bitcoin.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata