Mentre continua il bagno di sangue a nella Ghouta orientale, dove Bashar al Assad bombarda l'ultima enclave siriana dei ribelli, gli Stati Uniti accusano frontalmente Mosca per i raid che hanno provocato nell'ultima settimana oltre 400 morti.

"La Russia ha una responsabilità particolare per quanto sta accadendo, senza il sostegno di Mosca alla Siria questa devastazione e questi morti non ci sarebbero stati", ha denunciato la portavoce del dipartimento di Stato Heather Nauert in un briefing con i giornalisti.

La Nauert ha inoltre accusato la Russia di "mettere i bastoni tra le ruote" nei negoziati per il cessate il fuoco: "Le 400 vittime di questi giorni - ha dichiarato - sono la conseguenza del fallimento del processo di Astana", ovvero i negoziati tra Russia, Iran e Turchia per creare zone di de-escalation in Siria.

ONU - C'è attesa invece per il voto del Consiglio di Sicurezza Onu, che si deve esprime su una risoluzione proposta da Svezia e Kuwait che chiede con urgenza una tregua di un mese. La discussione sul testo è cominciata ieri: Usa, Francia e Gran Bretagna ne chiedono l'approvazione immediata, Mosca chiede delle modifiche al testo forte del suo diritto di veto che ha utilizzato ben nove volte per fermare risoluzioni contro Damasco.

(Unioneonline/L)

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