Due settimane fa gli era stato imposto di non avvicinarsi al tredicenne cagliaritano, vittima di violenze sessuali da parte di un disabile, e alla sua famiglia.

Nonostante tutto, Giuseppe Mazza, educatore di 50 anni ed ex badante di Antonio Casula (finito ai domiciliari con la pensate accusa di atti sessuali sul minorenne), ha cercato in ogni modo di entrare in contatto con il ragazzino facendo così scattare nuove denunce: stamattina i carabinieri della stazione di San Bartolomeo hanno eseguito la nuova misura cautelare disposta dal giudice e Mazza è finito ai domiciliari sempre con l'accusa di stalking.

La triste vicenda è esplosa due settimane fa, ma l'incubo per un tredicenne cagliaritano era iniziato nel 2017.

La sua famiglia si era fidata di quell'uomo, in sedia a rotelle, permettendo al ragazzino di andare a casa dell'invalido civile per svolgere i compiti nel dopo scuola. Santino Antonio Casula, 59 anni di Oschiri ma fin da giovane residente in città, avrebbe così approfittato sessualmente del tredicenne. Violenze andate avanti per mesi.

I carabinieri di San Bartolomeo, al termine delle delicatissime indagini coordinate dal pm Nicoletta Mari, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico di Casula accusato di atti sessuali con minorenne.

Nello stesso provvedimento, firmato dal gip Roberto Cau, era coinvolta un'altra persona: Giuseppe Mazza, a cui è stato imposto il divieto di avvicinamento (per stalking) al ragazzino e ai suoi familiari, pesantemente minacciati.

Nonostante il provvedimento, Mazza - secondo gli ulteriori accertamenti degli investigatori - si sarebbe avvicinato ancora al ragazzino e anche ai suoi familiari. Stamattina è finito ai domiciliari.

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