"Sono giorni che vengo subissato da messaggi di attivisti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle carichi di odio nei miei confronti".

Filippo Roma, su Facebook, commenta le ritorsioni che sta subendo sui social dopo che in un servizio de Le Iene ha raccontato la parziale o addirittura mancata restituzione del M5S di parte dello stipendio in un fondo per il microcredito delle piccole imprese, un impegno previsto dal regolamento del movimento.

"C'è chi la sera, prima di addormentarsi, prega affinché io muoia - prosegue Roma -. C'è chi offende pesantemente mia madre che non c'è più. Chi mi augura malattie di vario genere e tutto il peggio possibile che la vita possa offrire. Chi vorrebbe incontrarmi per strada per mettermi le mani addosso. C'è chi mi dice schifoso, chi mi assicura che la pagherò. I più carini mi danno del servo di Berlusconi e Renzi".

"Ora, io non sono il tipo che se la prende, però alcune cose vorrei dirle a tutti questi amici che mi sto facendo in questi giorni - aggiunge -. Il primo che ci ha ringraziato per aver fatto questa inchiesta è stato proprio il candidato premier Luigi Di Maio. Sia perché ha potuto scoprire le mele marce che si annidavano nel Movimento, sia perché con l'occasione abbiamo raccontato agli italiani l'esistenza della nobile iniziativa che da sempre contraddistingue i 5 Stelle: la restituzione alla collettività di parte dello stipendio dei parlamentari".

"Noi alle Iene non facciamo cronaca ma sveliamo le cose che ancora non si conoscono. Detto ciò, cari amici, se volete continuare ad offendermi fatelo senza remore. Scrivete pure le vostre contumelie perché la mattina in cui mi sveglierò e non le troverò, so già che in fondo mi mancheranno".

(Unioneonline/D)

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