È una campagna elettorale, questa che stiamo vivendo in attesa del voto del 4 marzo, che innalza di giorno in giorno l'allarme per le violenze che fin qui si sono verificate. Violenze scaturite dall'impennata avuta dai movimenti più estremi, di destra e di sinistra, che hanno alimentato lo scontro politico e polarizzato l'attenzione degli italiani e delle istituzioni.

Tra queste c'è il ministero dell'Interno che evidenzia i pericoli di questa corsa alle elezioni: dopo un incontro con il capo della polizia Franco Gabrielli, il titolare del Viminale Marco Minniti ha chiesto un presidio più intenso delle forze di polizia nei luoghi giudicati "a rischio" e nelle piazze dove si svolgeranno manifestazioni.

E ha chiesto anche - riferendosi alla classe politica - di abbassare i toni della contesa per poter gestire al meglio il momento.

Momento che, inutile negarlo, è delicato: oggi a Torino, con in campo Casapound, poi nel fine settimana a Roma, dove sfilerà l'Anpi, e a Palermo, nel cui centro si svolgerà la manifestazione di Forza Nuova.

A segnare una svolta, in questa contrapposizione, è stato il caso di Macerata, con i colpi sparati da Luca Traini dopo l'omicidio della giovane Pamela. Fatti che hanno innescato un meccanismo a spirale che continua a preoccupare.

Ieri, al Viminale, si è riunito il Centro di coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.

Nel corso della riunione, è stato fatto il punto anche sull'andamento degli atti intimidatori nei confronti degli operatori dei media, anche alla luce dei recenti episodi di aggressione ad alcuni cronisti ed è stato sottolineato come il fenomeno sia costantemente monitorato e costituisca oggetto della massima attenzione.

Nel 2017 gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti nell'esercizio della loro professione sono risultati 126 a fronte dei 128 rilevati nell'anno 2016. Dal primo gennaio al 16 febbraio 2018 sono stati monitorati 18 episodi.

Sul fronte dell'attività investigativa, nel 2017 sono state denunciate o arrestate 87 persone, mentre nell'anno 2016 sono state 83.

A oggi le forze dipolizia hanno disposto 176 misure di vigilanza ed assicurato l'attuazione di 19 dispositivi di protezione nei confronti di giornalisti.

(Unioneonline/m.c.)
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