Continua a salire il bilancio, sempre più tragico, delle vittime dei bombardamenti sulla Ghouta orientale, enclave ribelle a est di Damasco sotto assedio da parte del governo siriano dal 2013.

La conta ha superato quota cento, tra i civili uccisi solo negli ultimi due giorni, mentre i morti da domenica a oggi sono ormai 250 (fra loro ci sono oltre 60 bambini), per quello che è il bilancio di vittime più pesante registrato in questa regione da quattro anni a questa parte.

Regione che è bombardata dal regime di Bashar Assad, mentre nell'enclave curda di Afrin si sta consumando lo scontro fra Damasco e la Turchia.

Il governo siriano bombarda da giorni Ghouta Est, l'ultima sacca di opposizione rimasta alle porte di Damasco, preludio, secondo la stampa, di un attacco di terra imminente.

E sono almeno sette gli ospedali colpiti lunedì e martedì, e quattro di questi sono stati messi fuori uso. Colpita e messa fuori servizio anche la clinica di Arbin sostenuta dalla Syrian American Medical Society: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, a colpirla sarebbero stati due raid aerei della Russia.

Mentre si susseguono condanne e appelli delle organizzazioni internazionali a porre fine alle violenze. "È un eccidio peggiore di quello di Aleppo", ha tuonato il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini.

"Nessuna parola renderà giustizia ai bambini uccisi, alle loro madri, ai loro padri, a coloro che sono loro cari", ha affermato poi il il direttore regionale di Unicef per Nord Africa e Medioriente, Geert Cappelaere.

Anche l'Onu lancia un appello accorato: "È imperativo mettere fine immediatamente a questa sofferenza umana senza senso", ha detto il coordinatore Onu per gli aiuti umanitari in Siria, Panos Moumtzis, mentre il segretario generale Antonio Guterres si è detto oggi "profondamente preoccupato" per il peggioramento della situazione nella Ghouta orientale "e per il suo impatto devastante sui civili".

E Save the Children, segnalando che sono oltre 350mila i civili bloccati nella enclave, riporta racconti drammatici: "A causa della forza delle esplosioni, alcune persone sono state sbalzate fuori dal secondo o terzo piano delle loro case. Tra di loro anche donne e bambini con le ossa completamente rotte", ha spiegato un operatore umanitario nella Ghouta orientale.

Per quanto riguarda la regione di Afrin controllata dai curdi, nel nordovest della Siria, l'esercito turco sta portando avanti da un mese un'offensiva contro la milizia curdo-siriana Ypg, sostenuta dagli Stati Uniti. Ma le forze pro Assad hanno deciso di unirsi ai curdi per partecipare alla "resistenza contro l'aggressione turca".

(Unioneonline/m.c.)

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