È stata temporaneamente sospesa la manifestazione prevista per il 1°marzo da parte degli agenti della polizia penitenziaria del carcere sassarese di Bancali indetta dal sindacato Sappe.

In questi giorni, spiega il segretario generale Donato Capece, si svolgerà un incontro con il provveditore regionale al fine di discutere i numerosi problemi che da tempo si segnalano nell'istituto.

Piena collaborazione viene garantita anche da Luca Fais, segretario regionale Sappe Sardegna, anche se, aggiunge, "il personale di polizia penitenziaria in servizio nelle carceri sarde ha terminato la pazienza e non crede più alle chiacchiere di alcuni direttori e vuole vedere dei risultati positivi".

Il governo, aggiunge, "anziché adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri anche attraverso una schermatura che contrasti efficacemente l’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica detenuta illegalmente vuole approvare una riforma penitenziaria che mina proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando quest'ultimo ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della polizia penitenziaria. E questo è grave e inaccettabile".

VIGILANZA DINAMICA - Lasciare le celle aperte più di otto ore al giorno, spiega Fais, senza impiegare i detenuti in alcuna attività, come lavorare o studiare, "è controproducente" perché li lascia "nell'apatia".

Quindi la proposta: "Sospendere la vigilanza dinamica: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili".

I DATI - "Oggi - dice Capece - abbiamo in cella 58.087 detenuti per circa 45mila posti letto: 55.646 sono gli uomini, 2.441 le donne. Gli stranieri sono il 35% dei ristretti, ossia 19.818. Mancano agenti di polizia penitenziaria e se non accadono più tragedie di quelle che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti, a cui va il nostro ringraziamento. Un esempio su tutti: negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi e impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze".

(Unioneonline/s.s.)
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