Valentino Talluto agì "con volontà pianificatrice", creando "danni immensi a ragazze a lui sentimentalmente molto legate", e lo fece "senza alcun ravvedimento".

È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise di Roma ha condannato, lo scorso ottobre, a 24 anni di carcere il 33enne sieropositivo che contagiò volutamente decine di partner con rapporti non protetti.

I giudici pongono dunque l'accento sulla "volontà pianificatrice" di Talluto, "delineata anche dal dato cronologico di una condotta criminosa che si protrae per anni e che per anni vede Talluto sistematicamente, con ogni ragazza, nascondere la propria sieropositività e ricercare rapporti sessuali di ogni tipo, con coinvolgimento di conoscenti".

Il 33enne "aveva ben chiara la possibilità di contagiare i suoi partner - scrive la giudice Evelina Canale - al di là della portata della sua carica virale e della sintomatologia della malattia".

Dunque "non merita le attenuanti generiche per la reiterazione delle gravi condotte anche in danno di persone giovani e inesperte", e per "l'assoluta mancanza di alcun segno di ravvedimento e ristoro, anche minimo, degli immensi danni patiti dalle vittime".

(Unioneonline/L)

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