Questa mattina le schede elettorali di 200 cittadini sono ritornate in Comune.

Sono le schede degli allevatori e delle loro famiglie come protesta sulla scia di quanto sta succedendo in tanti altri paesi della Barbagia.

Il sindaco Enrico Murgia ha espresso, a nome dell'amministrazione, tutta la sua solidarietà al mondo agro-pastorale.

"A Seulo", dice il primo cittadino, "ci sono cinquanta aziende regolarmente registrate e che rappresentano il pilastro della nostra economia".

Protesta nata a seguito del malcontento generato dai continui ritardi nel pagamento dei premi e dall'incertezza che questo settore vive da anni ormai. Sono tre le principali problematiche che gli allevatori hanno portato davanti all'amministrazione, il mancato pagamento del premio unico 2017, il pacchetto giovani che non è stato ancora espletato e il cosiddetto 'refresh' che porta a una svalutazione delle superfici boscate in termini pascolivi.

Una contraddizione per un paese dove il territorio è giudicato per l'80% boschivo.

"Stiamo fungendo da bancomat", racconta Giancarlo Murgia, allevatore e figlio di allevatori. "Stiamo aspettando da due anni e nel frattempo dobbiamo chiedere dei prestiti, non abbiamo la certezza su nulla".

Il primo passo di una protesta che non intende fermarsi e che vuole coinvolgere tutta la cittadinanza.

Gli allevatori e gli amministratori chiedono dunque una maggiore attenzione a quelle zone interne fortemente provate dallo spopolamento e dove tanti giovani stanno cercando di lottare per un futuro.

"Le problematiche si conoscono", dice Giancarlo Murgia, "e le istituzioni hanno le risorse umane per poterle risolvere".
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