Spunta un nuovo documento sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e ucciso al Cairo nel gennaio del 2016.

Si tratta di una lettera attribuita ai vertici dei servizi segreti egiziani in cui si parla dell'arresto del dottorando italiano. Una missiva che la procura generale egiziana, in un comunicato, ha definito "totalmente contraffatta".

"Questa lettera è totalmente falsificata e la Procura generale egiziana ha informato immediatamente il suo omologo italiano" su questa circostanza, "nel quadro della fruttuosa cooperazione fra le due parti", si legge nella nota.

"La procura generale egiziana ha ricevuto dal suo omologo italiano, il 22 gennaio 2018, una lettera anonima" inviata "all'ambasciata italiana nella capitale svizzera Berna", riferisce ancora il comunicato confermando le indiscrezioni di stampa di questa mattina.

Il testo trasmesso è appunto una lettera "attribuita al presidente dei Servizi di informazione egiziani, destinata ai servizi di informazione militari in Egitto, datata 30 gennaio 2016, dove è scritto che i servizi di sicurezza egiziani avevano arrestato la summenzionata vittima", viene aggiunto riferendosi al "cittadino italiano Giulio Regeni". (Unioneonline/s.a.)
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