Si sono concluse le indagini portate avanti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Oristano, che ha eseguito controlli su società e professionisti che, a vario titolo, sono emersi nell’ambito dell’inchiesta "Sindacopoli".

Inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Oristano che ha riguardato vicende relative a numerosi appalti in tutta la Sardegna, tra cui i lavori di progettazione e costruzione di alcuni lotti della strada statale Sassari-Olbia.

L'attività di controllo fiscale si è conclusa in questi giorni e ha riguardato 8 società con sede a Roma, Forlì e Cagliari che si sono aggiudicate - tramite "metodi corruttivi" - appalti per la costruzione della grande arteria stradale sarda, nonché due professionisti ritenuti personaggi di legame "tra la componente politica in grado di influenzare le assegnazioni delle opere e le imprese stesse".

Tangenti pagate, secondo l'accusa, attraverso finte consulenze e progettazioni di lavori mai eseguiti, grazie ai quali il denaro passava dalle società di costruzione a faccendieri che, con l’intervento di alcuni personaggi di spicco della politica regionale, pilotavano le nomine dei commissari di gara compiacenti.

I casi più eclatanti hanno riguardato finte progettazioni di ferrovie a Doha (Qatar) e in Serbia oltre a false consulenze per opere di ingegneria per la realizzazione di un centro clinico, sempre in Serbia.

Sono stati accertati anche casi di false progettazioni di opere pubbliche per il rifacimento di una parte delle linee ferroviarie nelle tratte Palermo-Messina e Macomer-Nuoro.

Un altro caso ha riguardato il pagamento delle tangenti per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia rinnovabile nella piana di Ottana, dove le tangenti sarebbero state giustificate con l'emissione di false fatturazioni per lavori mai eseguiti in Trentino-Alto Adige, relativi al rifacimento di una strada a Madonna di Campiglio.

Nel caso di uno dei professionisti, invece, le contestazioni riguardano non solo il fatto che non ha presentato le obbligatorie dichiarazioni dei redditi, diventando di fatto un evasore totale, ma anche che i proventi incassati deriverebbero dai reati di corruzione e turbativa degli appalti.

Così, al termine delle attività, le Fiamme gialle hanno segnalato all'Agenzia delle Entrate redditi non dichiarati e costi indeducibili per 4,6 milioni di euro oltre all'Iva per circa 1,2 milioni di euro; denunciati per reati fiscali 7 amministratori di società.

(Unioneonline/m.c.)

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