Domani, nella sala Zuccari del Senato, alle 15, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince, presieduta dal senatore Silvio Lai, presenterà la relazione sul lavoro svolto a partire dal dicembre 2015.

La tragedia è avvenuta la sera del 10 aprile 1991, nel porto di Livorno, dove il traghetto si schiantò contro la petroliera Agip Abruzzo.

Nell'incidente morirono 140 persone, tra cui 26 sardi.

In questi due anni, la Commissione ha ripercorso l'intera vicenda, grazie a decine di audizioni e all'analisi di tutti i documenti raccolti da allora, ascoltando anche nuovi testimoni. Un enorme lavoro d'inchiesta e d'archivio, grazie al quale, con ogni probabilità, sarà possibile fornire per la prima volta un quadro d'insieme su cosa accadde quella sera di ventisei anni fa.

"La Commissione si dichiara stupita che a 26 anni dal disastro della Moby Prince molte dichiarazioni rese in sede di audizione siano convergenti nel negare evidenze o nel fornire versioni inverosimili dell'accaduto", dicono i risultati dell'inchiesta parlamentare.

"L'attività di indagine della Procura è stata carente e condizionata da diversi fattori esterni", come le "enormi pressioni cui sembra essere stata oggetto", afferma ancora la Commissione.

Seppure non tutti i punti oscuri della vicenda siano stati ricostruiti con esattezza, "affermiamo con sicurezza di aver raggiunto una ricostruzione decisamente più vicina alla realtà storica. Non tutta la verità ma di sicuro una verità più ricca".

Intanto la procura della città toscana ha aperto una nuova indagine sui fatti, "atti relativi contro ignoti".

(Unioneonline/F)

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