Si è ucciso l'uomo accusato di aver violentato la figlia 14enne per diversi mesi.

A raccontare degli stupri era stata la stessa ragazzina, che aveva accusato il padre scrivendo un tema a scuola la cui traccia era "Scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di dirle": "Sono stata stuprata da papà, la prima volta fu in un giorno in cui non mi sentivo molto bene e non sono andata a scuola. Ogni volta che rimanevo io e lui solo, anche solo per cinque minuti, risuccedeva fino a un totale di sei-sette volte".

A seguito di quelle accuse, l'uomo, una guardia penitenziaria di 53 anni, è stato allontanato da casa ed è finito sotto indagine per pedofilia con l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

Non ha sopportato, però, il peso di quel racconto, e così - in attesa dell'incidente probatorio in cui la figlia sarebbe stata ascoltata dagli inquirenti - si è allontanato dalla casa del fratello che lo ospitava: più tardi è stato trovato impiccato all'interno di una chiesa in località Castello, a Roccasecca (Frosinone).

Sul corpo del 53enne verrà eseguita l'autopsia probabilmente nel pomeriggio di domani, nell'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino.

Nell'ordinanza di misura cautelare il gip aveva parlato di "rapporti sessuali continui in ogni occasione che vedono protagonista l'adulto e la figlia in stato di sudditanza".

LA MAMMA DELLA PRESUNTA VITTIMA - "Non si sa ancora se sia vero quello che ha scritto mia figlia - ha detto la mamma in lacrime in un'intervista -. Sono tanto, tanto arrabbiata. Sono state dette tante cose non vere. Quello che avete detto ieri e l'altroieri l'hanno portato a questo".

L'indagato era sospettato anche di aver molestato la figlia più grande, che oggi ha 28 anni.

(Unioneonline/m.c.-s.a.-D)

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