Alexander Boettcher è stato ideatore, e non semplice spalla della sua compagna Martina Levato, dell'aggressione a Pietro Barbini.

È quanto sottolineato dalla Cassazione nelle motivazioni della sentenza che ha confermato la condanna dell'uomo a 14 anni di carcere.

È stato lui a convincere la Levato ad aggredire l'uomo con l'acido, per punire Barbini e "purificare" la sua compagna, che aveva avuto una relazione con lo stesso Barbini.

L'azione, "posta in essere materialmente dalla Levato", vede dunque Boettcher nel ruolo di ideatore, scrivono i supremi giudici, respingendo la tesi difensiva in basa a cui l'imputato sarebbe stato solo una spalla della sua ex.

Boettcher "si ritaglia un ruolo più defilato nella fase esecutiva, ma incita all'azione la donna e insegue la vittima con un martello al fine di neutralizzarlo ed evitare che possa chiedere aiuto".

Non riuscì a portare a termine la sua azione delittuosa "solo perché neutralizzato prima dal Barbini stesso, poi dalla polizia".

(Unioneonline/L)
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