Come gli "altri" insegnanti, anche loro entrano in classe da tanti anni, svolgono le lezioni, correggono i compiti, fanno sostegno (anche senza abilitazione), accolgono i genitori: hanno, cioè, titoli, competenze, professionalità, doveri e responsabilità. Solo che, a differenza degli "altri", a loro lo Stato non vuole riconoscere un diritto che invece è sacrosanto: l'abilitazione all'insegnamento.

CATTEDRA A RISCHIO - Loro sono le maestre e i maestri delle scuole materne ed elementari che hanno un diploma magistrale ottenuto prima del 2002 (titolo abilitante all'insegnamento se conseguito prima di quell'anno). Un esercito di oltre 40.000 persone in Italia, oltre 1.000 in Sardegna, che una recente sentenza del Consiglio di Stato ora vuole cancellare e mettere sulla strada. La rabbia di questi insegnanti, alcuni in attesa di assunzione, altri già assunti, e ora rimandati a casa dai giudici, esplode in questi giorni. Agita il mondo della scuola nella pausa natalizia e si farà sentire alla riapertura, l'8 gennaio, con un grande sciopero nazionale a Roma al quale si preparano a partecipare anche centinaia di sardi.

"È assurdo", dice Silvia Mureddu, portavoce in Sardegna del Coordinamento diplomati magistrali. "Dopo tanti anni di precariato, tante battaglie vinte nei tribunali che hanno riconosciuto che il nostro titolo era abilitante all'insegnamento, ora questa nuova assurdità che provocherà il più grande licenziamento di massa".

LAUREA INUTILE - Accanto a lei, e nella stessa condizione, ci sono Floriana Mela, Grazia Muggianu, Monica Dessì e tanti altri. La beffa è che oltre al diploma magistrale, queste persone sono anche laureate, qualcuna con più lauree, ma questo per lo Stato non sembra avere nessun valore.

LA SENTENZA DI CONDANNA - Ma cosa è accaduto? Prima di Natale la sentenza del Consiglio di Stato a sezioni riunite, cambiando verso alle sette decisioni precedenti, ha escluso dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae), il canale che assicura il ruolo, i docenti che grazie al diploma magistrale ottenuto prima del 2002 avevano l'abilitazione all'insegnamento. Solo nel 2002, infatti, è stato deciso che per fare i maestri occorreva una laurea. Fuori dalla Gae e riportati nelle graduatorie d'istituto, questi docenti vengono allontanati dalla possibilità di una cattedra. Per chi è già in ruolo, poi, la situazione si fa perfino più complicata.

SI RIPARTE DALL'INIZIO - L'unica possibilità rimangono le "Mad", la messa a disposizione, il primo gradino quando si comincia la professione da precari, che però sono come un terno al lotto. "Senza un passo indietro verremo licenziati", dice Silvia Mureddu. "La beffa è che ci dicono che verremo licenziati il 30 giugno. Se non siamo abilitati all'insegnamento perché non lo fanno subito?".
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