Gli occhi della comunità internazionale puntati sulla Catalogna, al voto per il rinnovo di Parlamento e Generalitat dopo il referendum indipendentista del primo ottobre, la dichiarazione di secessione "sospesa" e la dura repressione del governo di Madrid.

Guardando ai dati sull'affluenza, hanno votato 2 catalani su 3, per una percentuale superiore al 86%.

E a schede scrutinate per oltre il 70%, il blocco degli indipendentisti avrebbero conquistato la maggioranza: all'Erc di Oriol Junqueras e a Juncts per Catalunya di Carles Puigdemont, presidente della Generalitat destituito e rifugiatosi a Bruxelles, sono attribuiti 66 seggi (di cui 32 all'Erc).

La maggioranza assoluta è fissata a 68 seggi (su 135), che gli indipendentisti potrebbero raggiungere grazie al terzo partito anti-Madrid, la Cup, a 4 seggi.

Staccato il fronte anti-indipendentista: a Ciudadanos di Inés Arrimadas sono infatti assegnati 35 seggi (in testa, quindi vicino a essere il primo partito). Ancora più indietro il Partito socialista catalano (Psc), quotato a 18 seggi.

"La Catalogna dimostrerà oggi con il voto la sua forza", aveva scritto su Twitter Puigdemont, all'apertura dei seggi.

(Unioneonline/l.f.)

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