C'è un arresto per il delitto di Fabbrico, avvenuto nel maggio di tre anni fa.

In manette è finito quello che per gli inquirenti è l'esecutore materiale dell'omicidio di un giovane pachistano, il cui corpo era stato ritrovato denudato, sgozzato e in avanzato stato di decomposizione.

L'assassino avrebbe agito per futili motivi, ossia per la rabbia dovuta a un pettegolezzo della vittima nei confronti della moglie dell'omicida.

I carabinieri avevano arrestato un amico del pachistano che, secondo le accuse, lo aveva attirato con una scusa nel luogo in cui poi era stato ucciso, ma la storia ricostruita in un primo momento si è rivelata non corrispondente alla realtà.

Il giovane non aveva rifiutato un matrimonio combinato e non stava progettando di fuggire con un'altra ragazza minorenne, violando così le regole della comunità islamica di appartenenza.

Dietro c'era una spietata vendetta, portata a termine con un'arma che non è stata al momento ritrovata.

(Unioneonline/s.s.)
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